La storia

La prima tappa porta la data del 1 agosto 1883, quando in una adunanza al Caffè del Monte Tabor a Milano, 39 ginnasti, staccatosi dalla Società Ginnastica Forza e Coraggio, con a capo Cesare Merini e Alberto Alberti, fondarono la “Società Ginnastica Pro Patria di Milano”. La motivazione è che non condividevano i sistemi con cui si insegnavano ai giovani i primi rudimenti di ginnastica: bisognava rompere, bisognava creare degli atleti veri per tecnica e senso agonistico. Apposero le loro firme a uno Statuto elegantemente manoscritto e nacque la “Pro Patria”. Cesare Merini versò 30 centesimi della prima lira della cassa della società, ancora conservata in un quadretto dell’Archivio Storico, e ne divenne istruttore e presidente. Furono subito fondate varie sezioni: la ginnastica, l’escursionismo, la scherma e il ciclismo. Uno dei soci più attivi della sezione ciclismo fu Luigi Vittorio Bertarelli, che svolse anche attività di ottimo marciatore e una intensa opera di propaganda e di proselitismo, per diffondere l’amore per le bellezze naturali del nostro Paese, tanto che nel novembre 1894, insieme con altri soci della società, fondò il Touring Club Ciclistico Italiano, in seguito Touring Club Italiano.

La Pro Patria partecipò a tutti i principali avvenimenti ginnici dei primi decenni del 1900 e in quegli anni creò la Sezione Podistica e Atletica. Il primo atleta della Pro Patria che partecipò ad una Olimpiade fu Ferdinando Altimani che conquistò la medaglia di bronzo nella marcia di 10 Km alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. Alle successive Olimpiadi di Parigi del 1924 Ugo Frigerio si aggiudicò la medaglia d’oro nella marcia di 10 Km. Ugo Frigerio fu il miglior marciatore del mondo e dopo l'oro conquistato, chiuse la sua straordinaria carriera a trentuno anni con il terzo posto sui 50 km nell'Olimpiade di Los Angeles del 1932. Nel contempo un altro atleta emergeva nella corsa, indossando la maglia sociale dal 1924: Luigi Beccali, considerato il più grande corridore di mezzofondo che l'Italia abbia mai avuto da quando esiste l'atletica. Recentemente il Comune di Milano ha intitolato una strada cittadina con il suo nome a riprova del valore del nostro grande atleta. Beccali vinse la medaglia d'oro nella gara dei 1.500 m alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932, stabilendo il nuovo record olimpico in 3' 51" 2. In una memorabile gara, svoltasi all'Arena di Milano, il 17 settembre 1933, conquistò il record mondiale dei 1.500 m correndo in 3' 49" 0. L’avvenimento è ricordato da una targa infissa nel loggiato della Sala Appiani dell’Arena di Milano. Alle Olimpiadi di Berlino del 1936, Luigi Beccali conquistò la medaglia di bronzo nella stessa specialità, pur correndo con un piede ferito da una scarpata di un avversario.

Negli anni trenta grandi istruttori plasmarono grandi atleti: Dino Nai fu l’artefice dei successi di Luigi Beccali nell’atletica, Mario Corrias fu colui che, oltre a vincere le Olimpiadi di Parigi del 1924 con la squadra Italiana di ginnastica, formò i grandi ginnasti: Guglielmetti, Fioravanti, Armelloni. Vennero conquistate medaglie olimpiche e mondiali nell’atletica (Frigerio, Beccali) e nella ginnastica (Guglielmetti), sia alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932, sia alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Nel 1937 si registrò l’anno più glorioso: tutte e tre le sezioni (ginnastica, atletica, sollevamento pesi) conquistarono il primato italiano.

Nella sezione ginnastica è opportuno ricordare un altro grande atleta della Pro Patria: Egidio Armelloni. Iniziò a gareggiare per la società nel 1925 rivelando un talento eccezionale e, sotto la guida di Corrias, raggiunse la maturità giusta per primeggiare alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932, ma per le sue posizioni politiche antifasciste fu incarcerato a Gaeta e non vi potè partecipare.

Egidio Armellini partecipò anche alle Olimpiadi di Berlino del 1936 e alle Olimpiadi di Londra del 1948. Fece la sua ultima gara nel 1956 all'età di 47 anni.

Savino Guglielmetti fu sicuramente il più blasonato ginnasta che abbia indossato la maglia della Pro Patria: entrò in società nel 1927 e, sotto la guida sapiente ed illuminata di Mario Corrias e del presidente Vaccarossi, si plasmò l’atleta che tanto lustro diede alla Pro Patria e allo sport italiano a partire dalle Olimpiadi di Los Angeles del 1932.

Alle Olimpiadi di Los Angeles del 1932 gli atleti della Pro Patria ottennero lusinghieri risultati in tutte le discipline:

- Savino Guglielmetti: medaglia d’oro al volteggio e nella classifica per nazioni;
- Luigi Beccali: medaglia d’oro nella corsa dei 1.500 m;
- Giovanni Turba: 6° classificato nella staffetta 4x400 m;
- Attilio Bescapè: 5° classificato nel sollevamento pesi categoria piuma;
- Ugo Frigerio: medaglia di bronzo nella marcia 50 Km.

Savino Guglielmetti al ritorno in patria continuò a mietere altri allori e partecipò anche alle Olimpiadi di Berlino del 1936 e alle Olimpiadi di Londra del 1948. A lui è dedicata la palestra del Centro Tecnico Federale di Ginnastica Artistica di Milano.

Passata la guerra la società si ritrovò con la palestra di viale Romagna, a Milano, ridotta a un cumulo di calcinacci e vetri rotti, tanto che si dovettero mettere delle lastre di compensato alle finestre. La palestra era quindi al buio e si dovette chiedere ad ogni atleta di portare una candela. Al lume di candela rinasceva la nuova Pro Patria 1883. Il dopoguerra venne affrontato con indicibili difficoltà e vide la società ricostruire le proprie fila grazie al contributo dei vecchi dirigenti e delle vittorie indimenticabili di Adolfo Consolini, nel primato del mondo del lancio del disco (1946). Nel 1948 parteciparono alle Olimpiadi di Londra ben quattro atleti della Pro Patria: Guglielmetti, Bonacina, Armelloni, Fioravanti.
Da allora fu un susseguirsi di grandi atleti, poiché la Pro Patria è stata per lungo tempo una polisportiva dai ragguardevoli trascorsi in tutti gli sport: da Bescapè e Pigaiani nel sollevamento pesi, a Patelli, Ottolina, Morale, Preatoni, Perucconi, Missoni, Naj Oleari, Ottoz, nell’atletica, mentre è impossibile citare i moltissimi ginnasti che si sono distinti nel tempo.

Dopo tali importanti risultati il CONI, nel 1967, conferì alla Società l’ambita “Stella d’Oro al merito sportivo”.

Nel 1969 la Pro Patria, sezione ginnastica, conquistò il Campionato Italiano a Squadre a Roma (capo squadra Osvaldo Bernasconi). La società vinse questa competizione negli anni: 1937 – 1966 –1967 – 1968 – 1969 – 1970 e conquistò il Campionato d’Italia per Società maschili nel 1976 – 1977 – 1979/80 – 1980/81.

Nel 1969 la Pro Patria fondò la Sezione Femminile di ginnastica artistica, affidandola all’istruttrice Maria Teresa Bertoni: i primi risultati significativi vennero raggiunti da Gloria Fazioli, che nel 1979 diventa Campionessa Italiana Categoria Allievi.

In occasione del 100° anniversario della società, nel 1983, fu organizzato un grande evento sportivo, presso il Palazzo dello Sport di Milano e venne pubblicato un libro celebrativo. Altre pubblicazioni seguiranno negli anni, tutte molto importanti spesso consultate da studiosi.

La società presenta ginnasti e ginnaste di tutte le categorie ai vari campionati italiani e ha realizzato il sogno di portare una ginnasta a partecipare alle Olimpiadi: Laura Trefiletti, partecipando alle Olimpiadi di Sydney 2000, ha aperto una strada che speriamo percorrano molte altre ginnaste della S.G. Pro Patria 1883. Da diversi la società partecipa al Campionato Italiano di Ginnastica Artistica di Serie A, piazzandosi sempre ai primi posti.

Nell’anno 2000 la S.G. Pro Patria 1883 entra a far parte dell’UNASCI (Unione Nazionale Associazioni Sportive Centenarie d’Italia) di cui condivide le finalità già dalla fondazione. La collaborazione si concretizza nel tempo anche per le prestigiose cariche assunte all’interno del gruppo dirigente e per le iniziative comuni intraprese. Nasce, nel contempo, il sito internet della società, visibile all’indirizzo: www.propatria1883.it

Nel 2003, anno del 120° anniversario della Società, viene pubblicato il libro: “Quelli della Pro Patria 1883 – 120 anni di Storia milanese” Il libro, il cui autore è lo storico Sergio Giuntini, delinea il percorso della Società nel contesto storico di Milano e della Nazione, ma rappresenta anche l’occasione per mostrare, al pubblico di appassionati, molti reperti storici dell’immenso patrimonio dell’Archivio Storico societario.

Nel 2005, in collaborazione con l’UNASCI, viene inaugurata la mostra “Archivi Vivi” che ha permesso di esporre molti preziosi reperti dell’ Archivio Storico, mai mostrati al pubblico: diplomi sportivi, targhe, statue di pregevole fattura artistica.

Nel 2006 la Società è impegnata a ricordare il suo più grande ginnasta: Savino Guglielmetti. Viene commissionato il busto bronzeo allo scultore Luigi Bennati e si appronta una bacheca che conterrà molti dei suoi preziosi trofei. Il museo è oggi visibile presso la palestra del Centro Tecnico Federale di Ginnastica Artistica “Savino Guglielmetti” di via Ovada 40 a Milano. Viene pubblicato, inoltre, un prezioso catalogo che ricorda l’avvenimento e mostra i trofei conquistati in tanti anni di gloriosa carriera sportiva, ricordata anche da un filmato, ricco di immagini storiche di notevole interesse sportivo.

Nel 2007 un altro prezioso reperto storico viene restaurato ed esposto al pubblico: la Bandiera storica della Società.

La Pro Patria 1883 è attualmente in forte espansione, esplica attività promozionali e agonistiche in molte sezioni, tra le tante anche quella del Karate e della ginnastica ritmica e generale. Notevole e molto gradita è anche l’attività che viene realizzata all’esterno, presso le palestre delle scuole elementari di Milano. Dal punto di vista sociale riveste molta importanza poter offrire un supporto “sportivo” ai bambini, dopo la normale attività scolastica, o con supporti quali i progetti “Gioca alla Ginnastica” che permettono di colmare, almeno in parte, l’annosa e discussa carenza di attività sportiva scolastica di cui soffre il nostro Paese.

Il futuro della Pro Patria 1883 è assicurato dall’entusiasmo della dirigenza societaria, ma dovrà essere supportato e condiviso dalle Istituzioni locali e nazionali, che dovranno intuirne la valenza sportiva ma anche culturale.

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